Un onesto impiegato di banca viene accusato di aver rubato tre milioni e tutte le deposizioni concorrono ad attestare che egli rubò per soddisfare i desideri di lusso della moglie. Nessuno lo crede innocente, ma all'uscita dal carcere - dopo quasi cinque anni - tutti gli si fanno attorno premurosi credendolo milionario. Invano egli cerca di reagire ma poi si presta anche lui al gioco. Frattanto viene a scoprire che l'autore del furto è stato il figlio del direttore della banca che ora, per compensarlo della prigione, lo riabilita fingendo l'integrale restituzione dei tre milioni. Tale gesto è vivamente biasimato ed intorno all'impiegato torna a formarsi un cerchio di incomprensione e di ostilità. Allora il giovanotto si appropria di una vistosa somma e fugge con la moglie che da quando lo ha ritenuto un ladro, ha cominciato ad amarlo.
SCHEDA FILM
Regia: Giorgio Bianchi
Attori: Vittorio De Sica - Mario, Clara Calamai - Moglie di Mario, Lauro Gazzolo - Direttore della banca, Massimo Serato - Figlio del direttore della banca, Carlo Romano, Enrico Glori, Enzo Biliotti, Luciano Mondolfo, Lia Orlandini, Loris Gizzi, Amilcare Pettinelli, Marina Doge, Dina Romano, Augusto Mastrantoni, Giuseppe Pierozzi, Alfredo Martinelli, Augusto Marcacci, Cesare Bettarini, Flavia Palumbo, Paolo Sandri, Adele Mosso, Lia Bianchi, Annibale Betrone
Soggetto: Cesare Zavattini
Sceneggiatura: Cesare Zavattini, Aldo De Benedetti
Fotografia: Arturo Gallea
Musiche: Gino Filippini, Giovanni D'Anzi
Montaggio: Mario Bonotti
Scenografia: Piero Filippone
Durata: 88
Colore: B/N
Genere: COMMEDIA
Tratto da: Una commedia di Aldo De Benedetti e Mario Luciani
Produzione: AUREA FILM - EXCELSA
Distribuzione: SANGRAL
NOTE
LO SCENEGGIATORE ALDO DE BENEDETTI NON ERA ACCREDITATO.
CRITICA
" (...) La sceneggiatura è modesta, il dialogo talvolta ovvio e banale, ma l'ingegnosa trovata e l'interpretazione eccellente di Vittorio De Sica (...) contribuiscono a dare a questo lontano parente di "Topaze" una cordiale e talvolta pungente moralità". (Giorgio Prosperi, "Il Giornale d'Italia", 24/5/1946).
"L'interesse della vicenda è tenuto desto sino alla fine e la pellicola ha degli ottimi spunti. Degna di rilievo l'interpretazione del protagonista." (Segnalazioni Cinematografiche, vol 20, 1946)