Il dottor Werner Ernst sta per finire in ospedale il secondo anno di internato, specializzazione terapia intensiva. Il lavoro è pesante ma il futuro si presenta roseo. Un giorno Felicia Potter, figlia di uno dei pazienti in lotta con la morte, lo avvicina e lo informa sulla volontà del padre di non desiderare una vita prolungata artificialmente. Di parere contrario è però la sorella di Felicia, Connie, che sostiene di comunicare con il padre e di essere convinta che il suo desiderio sia di continuare a vivere, indipendentemente dalla qualità della vita e dalle spese. I soldi sono invece quello che preoccupa di più il dottor Butz, primario di Werner. Questi vuole spremere fino all'ultimo dollaro il suo paziente e incarica di comportarsi di conseguenza l'infermiera Stella, che esegue con riluttanza. Felicia, giovane e attraente, seduce Werner e registra la sua dichiarazione che il padre non riprenderà mai conoscenza. Werner si trova così incastrato nella lite tra le due sorelle, lite che non riguarda solo le cure mediche ma anche una eredità di 10 milioni di dollari. Quando i legali di Felicia lo chiamano a testimoniare, Werner, vedendo in gioco la carriera e il futuro, riesce a recuperare il senso etico della propria professione. Costringe le due donne ad una scelta definitiva in cui anche lui guadagna una bella cifra. Tornato in ospedale, stacca i macchinari e fa morire il vecchio Potter. Uscendo, vede un ragazzo ferito da una macchina e lo soccorre, nonostante da lontano il primario Butz gli urli di chiedere se è assicurato, prima di farlo ricoverare.
SCHEDA FILM
Regia: Sidney Lumet
Attori: James Spader - Werner, Kyra Sedgwick - Felicia, Helen Mirren - Stella, Anne Bancroft - Nun, Albert Brooks - Dottor Butz, Jeffrey Wright - Rafael, Margo Martindale - Connie, Wallace Shawn - Furnaceman, Philip Bosco - Dottor Hofstader, Kim Roberts, Naomi Blicker, Merwin Mondesir, Bruce Hemmings, Colm Feore - Richard Wilson, Edward Herrmann - Robert Payne, James Lally - Poindexter, Harvey Atkin - Giudice Fatale, Al Waxman - Sheldon Hatchett, Don Carmody, Gladys O'Connor, Hamish McEwan - Dottor Hansen, Jackie Richardson - Sig.Ra Steckler, Barbara Harris - Lucille, Conrad Coates - Dottor Miller, Bruno Dressler - Sig. Potter, Kay Hawtry - Segretaria Del Dottor Butz, Michael Colton - Mike, Caroline Nielson, Paul Brown (III) - L'Uomo Dell'Assicurazione
Soggetto: Richard Dooling
Sceneggiatura: Stephen Schwartz
Fotografia: David Watkin
Musiche: Michael Convertino
Montaggio: Tom Swartwout
Scenografia: Philip Rosenberg
Costumi: Dona Granata
Effetti: Jonathan Prince
Durata: 104
Colore: C
Genere: DRAMMATICO COMMEDIA
Tratto da: DAL ROMANZO "CRITICAL CARE" DI RICHARD DOOLING
Produzione: STEVEN S. SCHWARTZ
Distribuzione: BUENA VISTA INTERNATIONAL ITALIA (1998) - MEDUSA VIDEO
CRITICA
'Caratteri appena sbozzati (anche quando si vorrebbero complessi), personaggi quasi soltanto dimostrativi delle tesi; con scarse incidenze narrative e, in molti snodi, anche psicologiche. Dal punto di vista del linguaggio, tuttavia, si ritrova ancora il segno del Lumet migliore: specie quando la fotografia del grande David Watkin fascia tutta l'azione di colori asettici, con bianche dominanti ospedaliere. Il protagonista è James Spader, il suo superiore avido è Albert Brooks. Un contrasto forte, anche nei modi di recitazione.' (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 5 giugno 1998)
'A 40 anni da 'La parola ai giurati', dopo aver firmato opere di grande impegno civile come 'L'uomo del banco dei pegni' e 'Quinto potere', Lumet immerge un best-seller di Richard Dooling in una soluzione acida di temi esistenziali, humour e pessimismo. Ne esce un film estremamente serio, importante, che, a differenza delle commedie, proietta il binomio denaro-morte in una dimensione essenziale, e - anche per effetto della fotografia - quasi metafisica. Sul cinismo dei medici e sulle figlie avvoltoio che volteggiano sopra il letto d'un miliardario in coma irreversibile si ride dunque a denti stretti, salvo poi gelare al pensiero che nelle loro miserie si riflettono anche le nostre contraddizioni.' (Alfredo Boccioletti, 'Il Resto del Carlino', 31 maggio 1998)
'Magari in Italia il servizio sanitario nazionale non ancora del tutto smantellato potrà far guardare 'Se mi amate...Critical Care' come la denuncia d'un fenomeno remoto, esotico: ma anche da noi la medicina privata non è poi troppo diversa, e già un gruppo di medici del Policlinico di Milano ha denunciato gli eccessi di razionalizzazione organizzativa, di standardizzazione di redditività economica che a danno dei pazienti tagliano costi, tempi, degenze, esami, ricoveri, prestazioni mediche. Un merito del film sta nell'affrontare il tema nei toni della commedia: però con una tale efficacia che, forse, chi direttamente o indirettamente ha problemi di salute farebbe meglio ad astenersi.' (Lietta Tornabuoni, 'L'Espresso', 11 giugno 1998)