Tempi di crisi a Houston per i giovani diplomati, che non riescono a trovare un equilibrio tra vita privata e ambizioni di carriera. Lelaina è più fortunata degli altri, poiché ha trovato lavoro in una TV locale e decide di girare un video che abbia come protagonisti i suoi amici: Troy, aspirante musicista, Vickie, che divide la camera con lei e Sammy, sessualmente represso...
SCHEDA FILM
Regia: Ben Stiller
Attori: Winona Ryder - Lelaina Pierce, Ethan Hawke - Troy Dyer, Janeane Garofalo - Vickie Miner, Steve Zahn - Sammy Gray, Ben Stiller - Michael Grates, Swoosie Kurtz - Charlane McGregor, Harry O'Reilly - Wes McGregor, Susan Norfleet - Helen Anne Pierce, Joe Don Baker - Tom Pierce, Renée Zellweger - Tami, James Rothenberg - Rick, John Mahoney - Grant Gubler, Eric Morgan Stuart - Damien, Chelsea Lagos - La groupie di Troy, Bill Bolender - Il camionista, Helen Childress - Cameriera, David Pirner - Phineas, Andy Dick - Rock, Keith David - Roger, Anne Meara - Louise, Afton Smith - Janine
Soggetto: Helen Childress
Sceneggiatura: Helen Childress
Fotografia: Emmanuel Lubezki
Musiche: Karl Wallinger
Montaggio: Lisa Zeno Churgin, John Spence
Scenografia: Sharon Seymour
Arredamento: Maggie Martin
Costumi: Eugenie Bafaloukos
Effetti: David Amborn, Arnold Peterson, John Frazier Special Effects, Illusion Arts Inc.
Altri titoli:
Reality Bites - Voll das Leben
Durata: 100
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM, PANAVISION
Produzione: DANNY DE VITO, MICHAEL SHAMBERG PER JERSEY FILM, UNIVERSAL PICTURES
Distribuzione: UIP (1994) - CIC VIDEO - DVD: UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ENTERTAINMENT (2010)
NOTE
- REVISIONE MINISTERO GIUGNO 1994.
- ESORDIO ALLA REGIA DELL'ATTORE BEN STILLER.
CRITICA
"Nel film, inflazionato di canzonette come se ci fosse la radio sempre a tutto volume, i padri rompono le scatole ai figli ripetendo 'Non avete l'etica del lavoro', i ragazzi perdono tempo convinti che 'il sesso è il modo più rapido di rovinare le amicizia' (ma i ribelli del '68 non predicavano, al contrario, che l'amicizia andava erotizzata?) e la battuta migliore è una citazione di un classico di Paul Newman degli anni 60, 'Nick Manofredda': 'Nessun uomo può mangiare 50 uova'. Alla fine non se ne sa molto di più sui ventenni degli anni novanta, tranne una sensazione che trapela dallo sguardo affascinante e inquieto di Winona Ryder: tutto a posto e niente in ordine". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 10 giugno 1994)
"Piacevole, ben recitata e corroborata da un'efficace compilation di brani pop e rock di ieri e di oggi la commedia diretta da Ben Stiller, che è anche interprete nel ruolo del manager televisivo spasimante di Lelaina. 'Giovani, carini e disoccupati' esorcizza il facile 'coté' giovanislistico, per dare spessore all'inquietudine generazionale con una narrazione sincopata dove il materiale documentaristico esprime sbandamenti e incertezze. In fondo Lelaina soltanto attraverso la camera stabilisce un rapporto con una realtà sfuggente". (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 13 giugno 1994)
"A Houston, Texas, dopo la festa di laurea, due ragazze e due ragazzi affrontano la vita indipendente, la realtà e la necessità di trovare lavoro in amicizia e convivenza, con amore inconfessato, e con un'ideologia comune: senza progetto possibile, l'esistenza si dà per peduto l'insieme e 'si godono i dettagli'. Scontri sul lavoro, dispiaceri d'amore, delusioni, catatonia triste davanti alla tv, pizza, videotapes, test per l'Aids, canzoni, ridarella, coca cola, furtarelli, sigarette, baci, diari dove vengono scrupolosamente elencati 66 amanti, genitori che alla richiesta di soldi domandano 'Per la droga?.. Al di là dei luoghi comuni circola nel film un'aria fresca, vivave e spiritosa". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 10 giugno 1994).
"Fragile e noiosetta commedia dell'esordiente Ben Stiller sull'universo giovanile, un viaggio semiserio fra malinconie, affetti, frustrazioni e speranze dei ragazzi d'oggi, appassionati, a quanto sembra, a due soli argomenti: musica e sesso. Accanto ai tre pertinenti aggettivi del titolo tradotto ce ne starebbe a pennello anche un quarto: scemi". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 18 luglio 2002)