Il direttore d'orchestra ungherese Zoltan Szanto, sta per essere conosciuto in tutto il mondo perchè dirigerà al teatro dell'Opera Europa di Parigi il Tannhäuser di Wagner, che verrà trasmesso via satellite in moltissime nazioni, interpretato dalla celebre soprano svedese Karin Anderson, nel ruolo della pura Elisabetta. Artista entusiasta, Szanto, appena giunto a Parigi, si impegna nel suo lavoro con assoluta dedizione, ma subito si trova ostacolato da beghe sindacali, scioperi, odi, amori e rivalità che disturbano le prove. Sul principio anche i rapporti fra il maestro e Karin sono tesi, ma presto i due si trovano alleati nel difendere la supremazia della musica contro beghe meschine, e poi fra loro nasce un grande amore, al quale si abbandonano completamente, nonostante Zoltan sia sposato e la Anderson si sia proposta di non rovinargli la vita. La soprano canta la parte di Elisabetta in modo stupendo, e il maestro dirige estasiato, cosicchè la musica sublime li unisce ancora di più. Szanto ottiene alle prove risultati artistici eccezionali, e tutti i collaboratori sono entusiasti. Poichè per precedenti impegni, Karin deve tenere un concerto a Budapest, convince Zoltan di accompagnarla, e questi è perciò costretto a presentarle la moglie Edith e la figlia. Edith comprende subito i veri rapporti fra il maestro e la soprano, e, rimasta sola col marito, lo accusa del suo tradimento davanti alla bambina, poi lo caccia di casa. Anche Karin rifiuta di rivederlo in albergo, dove lui le urla invano il suo amore, provocando uno scandalo. Ma al ritorno a Parigi, i due riprendono i loro appassionati rapporti amorosi. La Anderson è pronta a seguire Szanto dovunque, ma egli non può prometterle altrettanto, perciò gli amanti decidono di separarsi, anche se Karin, per esaltare la grande arte del maestro, gli bacia la mano davanti a tutta la compagnia. Alla prima, un nuovo sciopero impedisce il levarsi del sipario: l'opera viene perciò data in forma di concerto (a sipario chiuso), ed ottiene enorme successo. E quando nel finale, durante il "Coro del pellegrini", appare il ramo fiorito che simboleggia il perdono ottenuto da Tannhäuser, a Karin sembra di vedere un fiore spuntare anche sulla bacchetta di Szanto.
SCHEDA FILM
Regia: István Szabó
Attori: Glenn Close - Karin Anderson, Niels Arestrup - Zoltan Szanto, Moscu Alcalay - Jean Gabor, Macha Méril - Miss Malikoff, Victor Poletti - Stafano Del Sarto, Maria de Medeiros - Yvonne, Erland Josephson - Jorge Picabia, Maite Maite' - Maria Krawiecki, Roberto Pollak - Isaac Partnoi, Johara Racz - Il Ballerino, Ildikó Bánsági - Jana, André Chaumeau - Etienne Tailleur, Étienne Chicot - Toushkau, Jay O. Sanders - Taylor, Rita Scholl - Delfin Van Delf, François Delaive - Thomas, Johanna ter Steege - Monique Angelo, Marián Labuda - Von Schneider, Dieter Laser - Von Binder, Dorottya Udvaros - Edith, Michael Kroecher - Cashier
Soggetto: István Szabó, Michael Hirst
Sceneggiatura: István Szabó, Michael Hirst
Fotografia: Lajos Koltai
Musiche: Richard Wagner
Montaggio: Jim Clark
Scenografia: Attila Kovacs
Durata: 119
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI
Produzione: DAVID PUTTNAM PER ENIGMA PRODUCTION
Distribuzione: WARNER BROS ITALIA - WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI)
NOTE
LE PARTI CANTATE SONO INTERPRETATE DA: KIRI TE KANAWA (ELISABETTA), RENE KOLLO (TANNHAUSER), HAKAN HAGEGARD (WOLFRAM VON ESCHENBACH) WALTRAUD MEIER (VENERE)
CRITICA
Appartiene certo al regista il ricordo di "Prova d'orchestra" di Fellini di cui il film intelligente pare una versione dilatata, dislocata, arricchita dalla sto ria d'amore tra il direttore d'orchestra e la cantante. (Lietta Tornabuoni, La Stampa) I due protagonisti, Glenn Close e il francodanese Niels Arestrup dal volto intenso e genuino, danno il massimo, cioè molto. (Franco Colombo, L'Eco di Bergamo)