La giovane prostituta Liz passeggia sul marciapiede, in cerca di clienti, in un quartiere di povera gente: è fuori dalla sua zona abituale perché è fuggita dal suo violento protettore, Blake, che incassa la metà dei suoi guadagni. Liz è terrorizzata, perché sa che egli la sta cercando e vuol punirla duramente, perciò appena avvista la sua auto rossa si nasconde, intanto tratta con potenziali clienti e ricorda un atroce episodio: Invitata da un giovane dall'aria perbene, era salita in un furgone, dentro il quale cinque uomini imbestialiti la violentarono e la picchiarono selvaggiamente, finché, stufi, la gettarono quasi morente sull'asfalto. Allora Liz, che non voleva ricorrere né all'ospedale, né alla polizia fu curata premurosamente da un passante, che non le chiese nulla in cambio. Poi la donna ripensa a Charlie, un anziano e gentile cliente fisso, il quale godeva nell'essere bastonato da lei: ora che egli è gravemente malato, mentre gironzola sul marciapiede, Liz conosce Rasta, un bizzarro uomo di colore e subito i due diventano amici. Ora lei può fare a Rasta le sue confidenze, come un tempo faceva con Katie, la sola amica che ha avuto, una donna colta e intelligente che la ospitava in casa sua e le aveva regalato un libro, il primo e l'unico nella vita di Liz. Ma Blake temeva questa amicizia, perché ha bruciato il libro e minacciato Katie di amazzarla. E Liz sa quanto egli è spietato: ha soccorso infatti una sua collega, accoltellata da lui, che pochi giorni dopo l'ha uccisa. Ora la donna ricorda il suo matrimonio, dapprima felice, con un giovane dal quale ha avuto un bambino, Chris; poi il marito ha preso a bere, a picchiarla e a tradirla, finché lei lo ha lasciato, e, affidato il bimbo a sua madre, si è trovata un modesto lavoro in un bar. Qui, una sera un cliente le ha dato molto denaro ed è così che Liz ha cominciato il mestiere. Adesso Blake la ritrova e la obbliga a riprendere il lavoro per lui. Intanto Liz pensa a Chris, affidato dal giudice, dopo la morte della nonna, ad una coppia senza figli. La madre lo vede di rado e ne soffre molto. Poi Liz ha un rapporto in auto con un prete (sposato e con figlio), che muore d'infarto subito dopo. Blake deruba il cadavere di tutto, nonostante le proteste di lei, poi la picchia, le spezza deliberatamente alcune dita e cerca di strozzarla, ma Rasta gli balza addosso e lo sgozza. Ora Liz si allontana: è libera, e può di nuovo sperare.
SCHEDA FILM
Regia: Ken Russell
Attori: Theresa Russell - Liz, Michael Crabtree - Primo Uomo, John Diehl - Derelitto, Antonio Fargas - Rasta, Robert O'Reilly - Uomo Giovane In Auto, Charles Macaulay - Cliente Piu' Vecchio In Auto, Elizabeth Morehead - Katie, Benjamin Mouton - Blake, Scott Harte - Chris, Sanjay - L'Indiano
Soggetto: David Hines
Sceneggiatura: Deborah Dalton, Ken Russell
Fotografia: Amir M. Mokri
Musiche: Michael Gibbs
Montaggio: Brian Tagg
Scenografia: Richard B. Lewis
Costumi: Leonard Pollack
Durata: 87
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICO A COLORI
Tratto da: DAL LAVORO TEATRALE "BONDAGE" (SCHIAVITU') DI DAVID HINES
Produzione: DAN IRELAND E ROLANDO VASCONCELLOS - TRIMARK PICTURES
Distribuzione: ARTIMM SRL - MINERVA VIDEO, PANARECORD
CRITICA
Nei panni di Liz, Theresa Russel, trova impeti e calori straordinari per costruirsi un personaggio che domina la storia dal principio alla fine soprattutto con una voce che, nella versione originale, mutava toni, accenti ed espressioni ad ogni momento. (Gian Luigi Rondi, Il Tempo)
Di certo non è un film per famiglie e turberà le anime belle: tuttavia dimostra una sua forza torva e disperata soprattutto nell'interpretazione valorosa di Theresa Russel. (Alessandra Levantesi La Stampa)
Saga del turpiloquio per amore, Whore non è quello che taluno definirà "uno scottante documento sociale", bensì un frutto vizzo del cinema maniacale che si pavoneggia nei panni della testimonianza antropologica. (Giovanni Grazzini, Il Messaggero)
Russel abbandona il suo stile barocco per narrarci in "diretta", con i modi dell'intervista da film verità un po' vecchiotte, da cinema degli anni sessanta, la giornata della prostituta di nome Liz. (Alfio Cantelli, Il Giornale)
Ken Russell ci spiazza scegliendo la chiave della rozzezza: il film è quasi soltanto la biondona Liz che straparla davanti all'obiettivo. In un crescendo di sgradevolezze verbali e gestuali che a tutti sconfina nella nausea. (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera)
Whore non è niente di più di un bizzarro e sboccato film inchiesta che ripropone i guizzi del suo autore esclusivamente in alcuni passaggi, alcune campiture ed alcuni personaggi del coro. (Valerio Caprara, Il Mattino)