Ogni cento anni la "Dama Rossa" torna in un castello della Germania per ripetere i misfatti cominciati alcuni secoli fa (uccise sette persone, l'ultima delle quali era sua sorella). Tobias Wildenbruck, l'attuale proprietario del castello, per neutralizzare il maleficio (è il periodo in cui la Dama Rossa dovrebbe colpire nuovamente), scambia la più violenta delle due nipoti, Eveline (che suppone sia la Dama Rossa), con una contadinella. Nonostante ciò, i delitti vengono compiuti ugualmente: Tobias è fra le vittime. Qualche anno dopo, Ketty (l'altra nipote) è vittima di sospetti, paure (crede di aver ucciso, sia pure involontariamente, la sorellina; in realtà, si trattava della piccola contadina). Martin, il direttore della casa di mode di cui è proprietaria Ketty, scopre in Franziska Wildenbruck l'assassina di Eveline (la Dama Rossa, da lei prima strumentalizzata) e la responsabile di altre nefandezze. La donna, dopo aver tentato di allearsi Martin proponendogli di dividere l'eredità lasciata da Tobias, viene uccisa dal sopraggiunto marito, da lei tradito: prima di morire, però, pugnala Martin. Giunge la polizia. Ketty viene salvata dall'acqua irrotta nei sotterranei del castello, dove attrattavi, si era recata. La ragazza e Martin si ritrovano in autoambulanza, diretti all'ospedale.
SCHEDA FILM
Regia: Emilio Miraglia
Attori: Sybil Danning, Nino Korda, Marina Malfatti, Marino Masé, Fabrizio Moresco, Pia Giancaro, Ugo Pagliai, Rudolf Schindler, Barbara Bouchet
Soggetto: Fabio Pittorru
Sceneggiatura: Emilio Miraglia, Fabio Pittorru
Fotografia: Alberto Spagnoli
Musiche: Bruno Nicolai
Montaggio: Romeo Ciatti
Durata: 98
Colore: C
Genere: GIALLO
Specifiche tecniche: CINESCOPE TECHNICOLOR
Produzione: PHOENIX (ROMA) TRAIA BOERU (MONACO)
Distribuzione: CINERIZ - CREAZIONI HOME VIDEO
CRITICA
Diretto mediocramente, mal recitato da attori poco convinti, è il solito giallaccio difficile da sbrogliare e condito, senza parsimonia, con una quantità di nudi parziali e totali, e da situazioni erotiche, gli uni e le altre del tutto gratuiti. Il tutto è appesantito da frequenti volgarità di linguaggio e da compiaciute sanguinose atrocità. Assente ogni parvenza di tesi, affatica inutilmente il cervello e non offre appigli per qualsiasi utile riflessione. (Segnlazioni Cinematografiche).