Una ricca e giovane vedova scrittura un disoccupato perchè, convivendo con lei, possa dinnanzi a tutti essere creduto una sua rivelazione. Il giovanotto, piuttosto che continuare a vivere di espedienti, accetta tale incarico ma, a lungo andare, finisce per innamorarsi realmente della vedova. Anche la donna ricambia i suoi sentimenti ed allora egli, in una tardiva resipiscenza di dignità, si allontana per cercare un più onorevole, anche se meno redditizio, lavoro. Intanto una eredità d'America viene a cambiare la sua posizione finanziaria ed egli allora ritorna presso la donna e riesce, proprio all'ultimo momento, ad evitare che ella sposi un avventuriero.
SCHEDA FILM
Regia: Mario Mattoli
Attori: Ernesto Almirante - Lorot, impiegato del notaio, Pina Renzi - Madam Bagnol, Angelo Montagna, Alba Ferrarotti, Luigi Mottura, Elettra Terzolo, Enrico Viarisio - Paolo Vernisset, Aldo Pini, Luigi Pavese - Il maitre d'hotel, Enzo Biliotti - Fleyry Vallee, Vittorio De Sica - Pietro Haguet, Achille Majeroni - L'Attore, Elsa Merlini - Manon, Armando Migliari - Il Notaio, Elena Altieri - Ginette, Checco Rissone, Giuditta Rissone - Eveline Watron, Lauro Gazzolo - Cameriere d'albergo
Soggetto: André Birabeau
Sceneggiatura: Oreste Biancoli, Mario Mattoli
Fotografia: Arturo Gallea
Musiche: Felice Montagnini, Cesare A. Bixio
Montaggio: Fernando Tropea
Scenografia: Arnaldo Foresti, Piero Filippone
Durata: 72
Colore: B/N
Genere: COMMEDIA
Tratto da: Pièce teatrale "Le déjeuner au soleil" di André Birabeau
Produzione: AURORA FONO ROMA (DIRETTORE DI PRODUZIONE ANGELO BESOZZI)
Distribuzione: PRIMA DISTR.: I.C.I.
NOTE
- SUONO: GIOVANNI BIANCHI, MARIO AMARI
- REGISTRO CINEMATOGRAFICO N. 52
- GIRATO NEGLI STABILIMENTI DI CINECITTA'
- IL FILM PRIMA DI ESSERE DISTRIBUITO HA AVUTO DUE TITOLI PROVVISORI: "GIOCHI DI SOCIETA'" E "ORGIA DI SOLE"
- DIRETTORE DI PRODUZIONE: LUIGI ELISEO MARTINI
- AIUTO RESTISTA: PAOLO MOFFA
CRITICA
"(...) La Merlini e De Sica si ritrovano insieme (...) e forse mai come qui appaiono così pronti ad intendersi e a darsi la mano in un gioco scenico quasi sempre dilettoso e armoniosissimo. Un paio di codesti duetti sono davvero pezzi di bravura cui la nitida fotografia e l'accorgimento del regista han lasciato tutto l'incanto sentimentale e plastico. (...)". (A. Franci, "Illustrazione Italiana", n. 10, 5 marzo 1939).