Lo scrivano pubblico don Felice, e don Pasquale, fotografo ambulante, vivono con le loro famiglia nello stesso povero quartierino, alle prese con la miseria ed in mezzo ai continui litigi, provocati dalle donne di casa. Un giorno ricevono la visita del marchesino Eugenio, che fa loro una strana proposta. Eugenio è innamorato della figlia di un arricchito, un ex-cuoco e propone a don Felice e a don Pasquale di fingersi suoi parenti e di accompagnarlo, travestiti, dal padre della fanciulla per chiederne la mano. I due compari accettano con entusiasmo ed ecco don Pasquale nelle vesti di padre, con donna Concetta, sua moglie, Pupella, sua figlia, e don Felice, nelle vesti dello zio principe, accompagnare il marchesino dall'ex-cuoco, che fa loro la più sontuosa accoglienza. I finti aristocratici recitano con impegno la loro parte e tutto andrebbe per il meglio se, ad un certo punto, non arrivasse donna Luisella, alla quale non è stata riservata alcuna parte nella commedia. Si scopre l'inganno; ma a metter le cose a posto sopraggiunge il vero padre del marchesino, che è costretto a dare il suo consenso al matrimonio del figlio. Don Felice ritrova la moglie, dalla quale era separato e il figlioletto, e può ricostruire la propria famiglia.
SCHEDA FILM
Regia: Mario Mattoli
Attori: Totò - Felice Sciosciamocca, Dolores Palumbo - Luisella, la moglie di Felice, Sophia Loren - Gemma, figlia di Don Gaetano, Valeria Moriconi - Pupella, figlia di Pasquale, Enzo Turco - Pasquale, Gianni Cavalieri - Don Gaetano, Carlo Croccolo - Luigino, fratello di Gemma, Franca Faldini - Nadia, la modista francese, Liana Billi - Concetta, moglie di Pasquale, Giuseppe Porelli - Il marchese Ottavio, detto Bebè, Franco Sportelli - Vincenzo, il maggiordomo, Vera Nandi - La cameriera, Franco Pastorino - Marchesino Eugenio, Franco Melidoni - Peppiniello, Giulia Melidoni - Bettina, Enzo Petito - Don Gioacchino, Dino Curcio - Biase, Nino Di Napoli - Il portinaio, Nicola Maldacea Jr. - Lo sposino, Leonardo Brandi - Un cafone, Franco Caruso - Un altro cafone
Soggetto: Eduardo Scarpetta - commedia
Sceneggiatura: Ruggero Maccari
Fotografia: Karl Struss, Luciano Trasatti, Mario Fioretti - operatore
Musiche: Pippo Barzizza
Montaggio: Roberto Cinquini
Scenografia: Piero Filippone, Alberto Boccianti
Arredamento: Enrico Cervelli
Costumi: Gaia Romanini
Aiuto regia: Roberto Cinquini
Durata: 95
Colore: C
Genere: COMICO
Specifiche tecniche: FERRANIACOLOR
Tratto da: commedia omonima di Eduardo Scarpetta
Produzione: CARLO PONTI E DINO DE LAURENTIIS PER EXCELSA FILM
Distribuzione: MINERVA FILM - AZZURRA HOME VIDEO, FORMULA HOME VIDEO
NOTE
- METRI 2601
- GIRATO NEGLI STABILIMENTI DELLA VASCA NAVALE.
- LA FARSA DI SCARPETTA ERA GIA' STATA PORTATA SULLO SCHERMO DA CORRADO D'ERRICO NEL 1941.
CRITICA
"Sembra che le farse di Eduardo Scarpetta siano considerate veicoli ideali per Totò e strumenti infallibili per incrementare i 'borderò'. Ecco, quindi la più celebre e notevole di tutte, 'Miseria e nobiltà' (1887), che lo stesso Mario Mattoli ha trasferito sullo schermo, in base a un non dissimile, grossolano e mal inteso senso dello spettacolo. Il film (...) ricalca da vicino il testo scenico, ma senza preoccuparsi di valorizzarne le trovate più vive (...) e limitandosi invece ad affidarsi all'iniziativa personale di Totò." (Giulio Cesare Castello, 'Cinema', 133, 15 maggio 1954)