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Strumenti d'intervento, regolamentazione e modelli di sviluppo entro cui inquadrare il recupero e la riqualificazione dei cinema chiusi e, al contempo, rilanciare il sostegno ai cinema aperti della Capitale e degli altri presenti nella Regione Lazio. Su queste tematiche, Roma, città dei cinema, l'incontro di oggi all'Auditorium del Maxxi inserito nella rassegna di eventi organizzata dal Festival Internazionale del Film di Roma.
Dopo i saluti introduttivi di Paolo Ferrari, Presidente del Festival, la prima fase del convegno è stata condotta e moderata da Massimo Arcangeli, Segretario Generale ANEC AGIS Lazio, che ha dato inizio ai lavori facendo perno sulla necessità immediata di sollecitare gli interlocutori politici per avviare un tavolo tecnico che abbia come principale scopo la discussione sui problemi della salvaguardia degli spazi di proiezione. Giorgio Ferrero, Presidente ANEC Lazio, ha fatto il punto della situazione ponendo sul tavolo cifre significative: “il numero di cinema del Lazio - 457 tra sale industriali, parrocchiali ed arene - pone la regione al primo posto in Italia con un mercato che sviluppa 14.500.000 spettatori e un volume d'affari complessivo di circa 105 milioni. Ad oggi registriamo quasi 40 cinema a Roma e altri 20 nel resto della Regione che restano abbandonati a se stessi o occupati abusivamente”.
Su una medesima linea Carlo Bernaschi, Presidente ANEM, il cui contributo ha offerto una disamina approfondita della crisi degli spazi di proiezione nella Capitale: “le sale storiche, le monosale - ha detto Bernaschi - le sale dei centri urbani purtroppo chiudono perché non sono più economicamente sostenibili. Chiudono perché norme urbanistiche limitanti verso le ristrutturazioni, tassazioni sproporzionate che non tengono conto del ruolo sociale e culturale del cinema e infine mancanza di strumenti di incentivazione impediscono di mantenerle aperte”. La risposta delle istituzioni, chiamate di continuo in causa quale referente fondamentale, si è condensata negli interventi di Flavia Barca, Assessore alla Cultura Roma Capitale, per cui è urgente “ridare senso e identità a questi spazi, incentivando i potenziali investitori”, di Lidia Ravera, Assessore alla Cultura Regione Lazio, che sulla questione dei cinema chiusi ha invece posto l'accento sulla “formazione ed educazione del pubblico, soprattutto quello più giovane, al linguaggio dell'audiovisivo. I festival vanno supportati perché sono i luoghi in cui risalta la diversità culturale e l'importanza del cinema” e infine di Marta Leonori, Assessore a Roma Produttiva del comune di Roma, che si è impegnata a portare avanti la necessità di aprire un tavolo tecnico con le principali associazioni di categoria. Al termine degli interventi, è stato proiettato in anteprima il docufilm Fantasmi Urbani, video-inchiesta sui cinema chiusi di Roma, realizzato da Silvano Curcio, Docente alla Facoltà di Architettura presso la Sapienza di Roma, e da Silvia Sbordoni e Christian Ciampoli, con la collaborazione di 120 studenti “ghostbusters”. Nelle parole di Silvano Curcio, “gli studenti hanno perlustrato il territorio nel tentativo di rintracciare il vissuto e la memoria storica dei cinema di Roma, dal centro alla periferia, in un'operazione che fungesse da presupposto alla conoscenza, salvaguardia e riqualificazione di un autentico patrimonio culturale collettivo”.