Uno, anzi due

ITALIA 2015
Maurizio ha deciso di farla finita. Per questo è salito sul parapetto di Ponte Milvio. Un gruppo di passanti si riunisce intorno all'aspirante suicida e a loro Maurizio racconta il tragicomico percorso che l'ha portato sin lì, iniziato con la morte di suo padre Nando. Alla lettura del testamento, infatti, l'uomo ha scoperto di essere indebitato fino al collo, che la casa dove ha vissuto con il padre, la moglie Luana e il figlio Valerio è in affitto e sul bar di famiglia, dove ha lavorato tutta la vita, pende un'ipoteca. Nando, infatti, aveva tenuto tutto questo per sé. Neanche Suellen, la sorella di Maurizio, sapeva nulla. Fedele alla tradizione di famiglia Maurizio decide di non rivelare la bancarotta alla famiglia che, ignara di tutto, sta anche organizzando un matrimonio in grande per Valerio. Per salvare il salvabile, Maurizio, si ritrova stretto in un vortice di situazioni tragicomiche e, messo di fronte alle sue responsabilità, prende quindi una drastica decisione...
SCHEDA FILM

Regia: Francesco Pavolini

Attori: Maurizio Battista - Giorgio, Paola Tiziana Cruciani - Luana, Emanuele Propizio - Valerio, Ninetto Davoli - Nando, Veronica Corsi - Stefania, Claudia Pandolfi - Suellen, Ernesto Mahieux - Maimone, Rocco Barbaro - Rocco, Silvan - Prete

Soggetto: Maurizio Battista, Riccardo Graziosi, Paolo Logli, Alessandro Pondi

Sceneggiatura: Maurizio Battista, Riccardo Graziosi, Paolo Logli, Alessandro Pondi, Stefano Voltaggio

Fotografia: Fabrizio Lucci

Musiche: Gianluca Misiti

Montaggio: Emanuele Foglietti

Scenografia: Eugenio Liverani

Costumi: Liliana Sotira

Suono: Umberto Montesanti

Durata: 88

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Produzione: GUIDO DE ANGELIS, NICOLA DE ANGELIS, MARCO DE ANGELIS PER DAP ITALY-DE ANGELIS GROUP

Distribuzione: UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ITALY

Data uscita: 2015-04-09

TRAILER
CRITICA
"(...) il film è un inno alla romanità, composto socio-antropologico già esuberante di per sé e attualmente sotto attacco a causa delle sue deviazioni criminali (romanzesche e non). Battista però, soggetto alquanto sui generis, un rischiatutto che si dona con slanci ingenui e bislacchi e non esita di fronte ai ton grevi e popolareschi alla Milian/Monnezza, fa ridere molto e spesso, cosa che per un comico è l'unica che conta. La storiella è molto esile, come si può immaginare, però il microcosmo di piazza Vittorio (...) non è certo quello trendy di casa Sorrentino o Garrone, bensì quello dei siparietti cult all'antica dei Memmo Carotenuto e gli Aldo Fabrizi. Accanto alle battute e gag che strappano la risata di forza, ci sono ovviamente anche quelle puro-trash; eppure lo spirito che le anima non è trucido bensì, come dire, naturalmente intonato all'inaudito guardaroba del povero cristo, circondato per il buon peso da caratterizzazioni oversize come quella del vecchio donnaiolo Davoli, il temibile padrone di casa Mahieux, il gaglioffesco televenditore Marino o la sbalestrata sorella «nordista» Pandolfi." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 9 Aprile 2015)

"Si ride con costanza in questo esordio cinematografico di Maurizio Battista, grazie a battute semplici ma efficaci, non volgari, sorretto da un ottimo cast di contorno." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 9 aprile 2015)