Nella Vienna di inizio Novecento, il pianista rubacuori Stefan Brand non si accorge che la dirimpettaia, la bella Lisa, spasima per lui. Per amore del musicista la donna respinge tutti i corteggiatori che, dopo mesi, finalmente la nota. Dall'amore di una notte nasce un figlio ma il padre si dilegua e la fanciulla, per necessità, sposa senza amarlo il diplomatico Johann Stauffer. Anni dopo, in un teatro, Stefan e Lisa si rincontrano. Ma al gelosissimo Johann basta vederli insieme per sfidare a duello il musicista.
SCHEDA FILM
Regia: Max Ophüls
Attori: Joan Fontaine - Lisa Berndle, Louis Jourdan - Stefan Brand, Mady Christians - Sig.ra Berndle, Marcel Journet - Johann Stauffer, Art Smith - John, il maggiordomo, Carol Yorke - Marie, Howard Freeman - Sig. Kastner, John Good - Ten. Leopold von Kaltnegger, Leo B. Pessin - Il piccolo Stefan, Erskine Sandford - Il facchino, Otto Waldis - Il portiere, Sonja Bryden - Sig.ra Spitzer
Soggetto: Stefan Zweig - racconto
Sceneggiatura: Howard Koch, Max Ophüls - non accreditato
Fotografia: Franz Planer
Musiche: Daniele Amfitheatrof
Montaggio: Ted J. Kent
Scenografia: Alexander Golitzen
Costumi: Travis Banton
Durata: 84
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO ROMANTICO
Specifiche tecniche: SPHERICAL, 35MM (1:1.37)
Tratto da: racconto "Briefe einer Unbekennten" di Stefan Zweig
Produzione: RAMPART PRODUCTIONS
Distribuzione: UNIVERSAL INTERNATIONAL PICTURES - DVD: CECCHI GORI HOME VIDEO (2007)
NOTE
- SUONO: LESLIE I. CAREY E GLENN E. ANDERSON.
CRITICA
"Il film è diretto con abilità, e con senso di poesie nella prima parte. Efficaci gli interpreti, ottima la fotografia"- ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 24, 1948) "Struggente melodramma, raffinato e romantico, pur se antiquatissimo per concezione nonostante l'uso continuo del flashback, del grande tedesco Max Ophüls, che dietro la frivolezza di facciata nasconde un'immensa malinconia. La spenta Joan Fontaine, nella sua lunga carriera sullo schermo, ha sorriso davvero di rado, ma qui batte ogni record, di iella e di disperazione". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 24 giugno 2000)