Fortunata

1.5/5
Il Mamma Roma iperrealista e folle di Sergio Castellitto. Sovraccarico, con stracult involontari e Jasmine Trinca fuori ruolo

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ITALIA 2017
Fortunata ha una vita affannata, una bambina di otto anni e un matrimonio fallito alle spalle. Fa la parrucchiera a domicilio, parte dalla periferia dove abita, attraversa la città, entra nelle case benestanti e colora i capelli delle donne. Fortunata combatte quotidianamente con determinazione per conquistare il proprio sogno: aprire un negozio di parrucchiera sfidando il suo destino, nel tentativo di emanciparsi e conquistare la sua indipendenza e il diritto alla felicità. Fortunata sa che per arrivare fino in fondo ai propri sogni bisogna essere fermi: ha pensato a tutto, è pronta a tutto, ma non ha considerato la variabile dell'amore, l'unica forza sovvertitrice capace di far perdere ogni certezza. Anche perché, forse per la prima volta, qualcuno la guarda per la donna che è e la ama veramente.
SCHEDA FILM

Regia: Sergio Castellitto

Attori: Jasmine Trinca - Fortunata, Stefano Accorsi - Patrizio, Alessandro Borghi - Chicano, Edoardo Pesce - Franco, Nicole Centanni - Barbara, Hanna Schygulla - Lotte

Soggetto: Margaret Mazzantini

Sceneggiatura: Margaret Mazzantini, Francesca Manieri - collaborazione, Sergio Castellitto - collaborazione

Fotografia: Gian Filippo Corticelli

Musiche: Arturo Annecchino

Montaggio: Chiara Vullo

Scenografia: Luca Merlini

Costumi: Isabella Rizza

Suono: Alessandro Rolla - presa diretta

Altri titoli:

Lucky

Io sono fortunata

Durata: 103

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: DCP

Produzione: NICOLA GIULIANO, FRANCESCA CIMA, CARLOTTA CALORI, VIOLA PRESTIERI PER INDIGO FILM, IN ASSOCIAZIONE CON HT FILM, ALIEN PRODUZIONI

Distribuzione: UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ITALY

Data uscita: 2017-05-20

TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO-DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA E CON IL SOSTEGNO DELLA REGIONE LAZIO FONDO REGIONALE PER IL CINEMA E L'AUDIOVISIVO.

- PREMIO PER LA MIGLIORE INTERPRETAZIONE FEMMINILE (JASMINE TRINCA) AL 70. FESTIVAL DI CANNES (2017) NELLA SEZIONE 'UN CERTAIN REGARD'.

- NASTRO D'ARGENTO 2017 PER: MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA (JASMINE TRINCA), ATTORE NON PROTAGONISTA (ALESSANDRO BORGHI HA VINTO ANCHE PER "IL PIÙ GRANDE SOGNO" DI MICHELE VANNUCCI) E SONORO IN PRESA DIRETTA. JASMINE TRINCA HA VINTO ANCHE IL PREMIO 'WELLA - NASTRI D'ARGENTO' PER L'IMMAGINE. LE ALTRE CANDIDATURE ERANO: MIGLIOR FILM, SCENEGGIATURA, PRODUTTORE (NICOLA GIULIANO, FRANCESCA CIMA E CARLOTTA CALORI ERANO CANDIDATI ANCHE PER "SICILIAN GHOST STORY" DI FABIO GRASSADONIA E ANTONIO PIAZZA), E ATTORE NON PROTAGONISTA (EDOARDO PESCE, CANDIDATO ANCHE PER "CUORI PURI" DI ROBERTO DE PAOLIS).

- DAVID DI DONATELLO 2018 PER: MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA (JASMINE TRINCA). ERA CANDIDATO PER: ATTORE NON PROTAGONISTA (ALESSANDRO BORGHI), TRUCCATORE (MAURIZIO FAZZINI), ACCONCIATORE (MAURO TAMAGNINI).
CRITICA
"Disseminato di premonizioni (Antigone, acqua, affogati etc.), condito da linguaggio fastidioso (...), costellato da presenze aliene come cinesi e musulmani, involgarito da matrimoni grotteschi, il film respira grazie alla presenza di Jasmine (con il supporto della piccola Nicole Centanni) capace di offrire emozioni che vanno ben oltre e zeppe ai piedi, le minigonne e le mise improbabili. Gli altri interpreti, Stefano Accorsi, Alessandro Borghi, Edoardo Pesce, sembrano tutti ingabbiati dalla sceneggiatura compresa una stralunata di Hanna Schygulla. Per fortuna di 'Fortunata' i titoli di coda sono accompagnati da Vasco Rossi che dispiega il suo inno: 'Vivere'." (Antonello Catacchio, 'Il Manifesto', 1 giugno 2016)

"Il film soffre di qualche disorientamento narrativo nella sua seconda parte." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 25 maggio 2017)

"Jasmine Trinca, scollatura e minigonna, pare la cugina povera (in ogni senso) della Julia Roberts di Erin Brockovich. Il confronto, impietoso, si ferma lì: colpa di un dramma di borgata zeppo di urla, piagnistei e scene ad effetto." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 25 maggio 2017)

"Come per i film precedenti di Castellitto regista (dopo l'esordio con 'Libero Burro', da un romanzo di Bruno Gambarotta), anche questo 'Fortunata' nasce dalle pagine della moglie Margaret Mazzantini, garanzia di richiamo popolare ma troppo debitrice verso una programmaticità funzionale alla pagina scritta, letteraria e non cinematografica, che finisce gioco forza per smorzare gli sforzi della Trinca di rendere vivo e credibile il suo personaggio. (...) È come se Castellitto non avesse il coraggio di percorrere con coerenza la strada che si è proposto di seguire, cioè quella del melodramma, genere poco popolare oggi e per questo teoricamente interessante. (...) in 'Fortunata' tutto sembra codificato e previsto, anche le (ridondanti) sottolineature letterarie, con la tragedia di 'Antigone' che diventa l'inevitabile lezione-premonizione di quello che sta succedendo. Finendo così per sprecare sull'altare dell'eccesso la voglia di raccontare una storia fuori dalla norma, lontana dal realismo cronachistico di certo cinema d'autore (...)". (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 22 maggio 2017)

"Con 'Fortunata' Castellitto regista torna idealmente al suo maggior successo, 'Non ti muovere', e imbeve il mélo di atmosfere popolari. Perché un tragico borghese, in Italia ma non solo, è in effetti difficile. Il film rifiuta vistosamente il realismo: non vuole essere verosimile, ma appassionante. (...) I personaggi si lanciano spesso in monologhi statici che grondano cattiva letteratura o frasi didascaliche (... ). Poi invece, a beneficio del pubblico più colto, si tira in mezzo un sottotesto con l''Antigone', di cui recita qualche battuta Hanna Schygulla (omaggio a Fassbinder). I tocchi umoristici e grotteschi confermano l'impressione che il regista e la sceneggiatrice Mazzantini ci strizzino l'occhio come a dire: stiamo giocando. E che non credano fino in fondo a quello che raccontano e tendano più al midcult che al 'popolare'". (Emiliano Morreale, 'La Repubblica', 22 maggio 2017)

"È questo gruppo di purezza proletaria il cuore vero del film e Castellitto sa ricavare ottimi risultati dagli attori come dalla cornice. Ma fra gioco del lotto, i fantasmi nel passato, la gita a Genova, l'Africa, i rivoli narrativi risultano troppi; e finisce che a farne le spese sia proprio la storia con Accorsi, che dovrebbe essere centrale e colare emozione invece che restare secondaria ed e sangue." (Alessandra Lavantesi, 'La Stampa', 21 maggio 2017)

"Piacerà a chi di Castellitto regista può discutere tutto, ma non la sua capacità di direttore d'attori. Dopo essersi reinventato qualche anno fa Penélope Cruz in 'Non ti muovere', qui svela (allo spettatore si spera domenicale) una Jasmine Trinca di un'aggressività stupefacente (imita la Magnani e in qualche momento ci riesce)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 18 maggio 2017)