Alice vive in una città di provincia, è una ragazza tranquilla, dall'aspetto acqua e sapone e lavora presso un'agenzia assicurativa. Alice è innamorata del suo collega Luca, che però non ricambia le sue attenzioni e anche a casa tutti sembrano essere interessati solo ed esclusivamente all'imminente matrimonio di sua sorella Eva. La famiglia, il lavoro, l'amore, l'amicizia, sono problematiche comuni a tutte le sue coetanee, ma Alice cercherà di intraprendere un suo personale cammino verso la maturità che la aiuterà ad uscire dal suo guscio, a comprendere i suoi reali desideri e ad emanciparsi rispetto a quelle figure per lei così importanti nel suo universo ma che si riveleranno altrettanto sole, scoraggiate e spaventate dalla vita quanto lei.
SCHEDA FILM
Regia: Oreste Crisostomi
Attori: Camilla Ferranti - Alice, Gisella Sofio - Nonna di Alice, Catherine Spaak - Fioraia, Fioretta Mari - Madre di Alice, Elena Sinibaldi - Sorella di Alice, Anna Longhi - Sarta, Myriam Catania - Angela, Emanuela Aureli - Collega di Alice, Massimiliano Varrese, Antonio Ianniello, Gianfranco Barra
Sceneggiatura: Oreste Crisostomi
Fotografia: Antonello Emidi
Musiche: Alessandro De Florio
Montaggio: Paolo Benassi
Scenografia: Marcello di Carlo
Costumi: Costanza Bastanti
Durata: 99
Colore: C
Genere: SENTIMENTALE COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM (1:2.35)
Produzione: VIDEODROME
Distribuzione: MEDUSA (2010)
Data uscita: 2010-06-25
TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL MIBAC.
CRITICA
"Citazione delle mie brame qual è la più bella del reame? Se per reame s'intende il sacro feudo delle opere prime, che mai la critica osi profanare. Ecco allora un altro esordio per la cinestate, il 28enne ternano Oreste Crisostomi che il suo film 'Alice' ha pensato, scritto e diretto, insieme, naturalmente, a Woody Allen rievocato dal titolo in poi. Forse per questo il ministero culturale ha sostenuto, e Medusa distribuisce. Fatto sta che 'Alice' (la graziosa Camilla Ferranti) vive sognante in Terniland, tra famiglia grottesca, amori illusori, amici gay, colleghe da sit-com e il grillo parlante Catherine Spaak, fioraia new age. Troverà il suo specchio nel nerd ma simpatico Carlo (Antonio lanniello, bravo). E mentre 'l'indovina chi ti cito' riesuma Kubrick, Moretti (citante Mambo-Mangano), Ozpetek, Almodovar, Fellini... la musica imperversa." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto quotidiano', 24 giugno 2010)
"Povero cinemino italiano, sempre più mal ridotto. Anche 'Alice', del giovane Oreste Crisostomi, è di una gracilità preoccupante. E' una commediola sentimentale ambientata a Terni, protagonista la graziosa e spontanea Camilla Ferranti. (...) Peccato per i tanti bravi attori sprecati, da Catherine Spaak a Fioretta Mari, due addirittura, Gianfranco Barra e Gisella Solo, ridotti a caricature." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 25 giugno 2010)
"Un primo film che tenta l'analisi totale di una ragazza, con tutti i problemi dell'età: in famiglia, nell'amore, nell'amicizia, nella stima di sé, nella capacità di decidere e di scegliere, nella formazione del carattere. Proposito ambizioso, condotto in prima e in terza persona, sviluppato con qualche vaghezza: l'età della crescita (eventualmente anche della maturità) è un test particolarmente difficile e delicato, affrontarla nella sua globalità può comportare brutti rischi. Ma imprese del genere sono tipiche agli inizi e denotano più slancio generoso che malriposte velleità. La scelta di un'attrice come Catherine Spaak è un segno di conoscenza già avanzata dell'universo cinematografico italiano." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 25 giugno 2010)
"Ma perché dovrebbero interessarci le paturnie di un personaggio così insopportabile? Alice ha un amico gay ovviamente patito di moda e una fioraia confidente (Catherine Spaak) che dispensa banalità per pensieri profondi. Riuscirà ad accorgersi di quel collega imbranato che la corteggia goffamente? L'unica inquadratura interessante dell'esordio cinematografico del regista teatrale Crisostomi è un primo piano di Mia Farrow proveniente da 'Alice' di Woody Allen, dvd che la nostra eroina afflitta affitta senza entusiasmo. Quando manca un'idea drammaturgica, cosa arriva per sciogliere un nodo narrativo? Ma un sogno rivelatore, ovviamente. La Ferranti è noiosa e monocorde. Come tutto il film." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 25 giugno 2010)